Linda Dalisi
Nata a Napoli nel 1974, nel 1999 si trasferisce a Bologna dove è volontaria nel teatro di Leo De Berardinis. Dal 2002 come assistente alla regia lavora con Pierpaolo Sepe, Monica Nappo, Renato Carpentieri, per il quale nel 2004 firma la sua prima drammaturgia, nel progetto Museum. Ha pubblicato per Dante&Descartes Messa in scena della mafia, saggio su Cani di bancata di Emma Dante. Nella stagione 2010-11 è drammaturga al Nuovo Teatro Nuovo di Napoli per il progetto Fondamentalismo con la direzione artistica di Antonio Latella. Nel 2011 è socia fondatrice della compagnia stabilemobile. Per la regia di Latella firma la drammaturgia di [H] L_DOPA (2010), Don Giovanni, a cenar teco (2011), Francamente me ne infischio (con Federico Bellini e lo stesso Latella, premio Ubu 2013), C’è del pianto in queste lacrime (2012), Peer Gynt (2014, Teatro Staryj Dom di Novosibirsk), MA (2015), Pinocchio (2017), Aminta (2018, Premio Ubu come miglior spettacolo dell’anno) L’Isola dei Pappagalli con Bonaventura prigioniero degli antropofagi (2019), La valle dell’Eden di John Steinbeck (2019), e firma regia e drammaturgia di Misfit like a clown. Dal 2011 conduce un laboratorio per non attori provenienti da vari paesi del mondo, con cui realizza gli spettacoli Poi piovve la città, Dopo cento giravolte, Che terra è questa, Adiò, Cyrano nella foresta (2018), Lost&Found in Bergerac e Gagarin (2019) e Se una notte di mezza estate i Bottom Brothers (2015) a partire dal quale ha realizzato la sceneggiatura per l’omonimo film con la regia di Adriano Foraggio. Nel 2012 firma regia e drammaturga di Mentre d’intorno infuria il mondo, nel 2013 Il silenzio della ragione da Anna Maria Ortese per il Teatro Stabile di Napoli e realizza, firmandone la drammaturgia, lo spettacolo Poder, della regista portoghese Paula Diogo, per il Festival de Almada al Teatro Maria Matos di Lisbona. Nel 2015-16 è tutor drammaturga per il progetto speciale Santa Estasi, per la scuola di alta formazione di ERT Emilia Romagna Teatro. Nel 2017 firma la drammaturgia de L’armata dei sonnambuli dall’omonimo romanzo di Wu Ming, per la regia di Pino Carbone, e debutta al Festival Primavera dei Teatri con la sua regia di Aiace. Nel 2018 prende parte come regista alla tredicesima edizione del progetto Arrevuoto di Maurizio Braucci per il Teatro Stabile di Napoli. Firma la drammaturgia di Muhammad Ali per la regia di Pino Carbone, che debutta al Napoli Teatro Festival Italia e nel 2019 di E pecché? E pecché? E pecché? Pulcinella in Purgatorio, al Teatro Stabile di Napoli per la regia di Andrea De Rosa. Insieme a Letizia Russo conduce nel 2018 un workshop di drammaturgia per La Biennale College Teatro e cura nel 2019 le letture dei testi selezionati. Nel 2020 firma la drammaturgia di ByeBye di Alessio Maria Romano, Leone d’Argento alla Biennale Teatro 2020, con cui collabora anche nel 2023 per lo spettacolo Principia, produzione TPE. Nel 2021 firma la drammaturgia di Uno sguardo estraneo ovvero come la felicità è diventata una pretesa assurda per la regia di Paolo Costantini, con debutto alla Biennale di Venezia. Nell’ottobre 2021 segue il progetto Hotel Goldoni, saggio di diploma dell’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’amico per la regia di Antonio Latella e nel 2021-22 è dramaturg per Who’s afraid of Virginia Woolf? di Edward Albee, regia di Latella, per il Teatro Stabile dell’Umbria, da cui pubblica il diario di lavoro Dramagia. Edward Albee e il mestiere del dramaturg (Emergenze Publishing, Edicola518, TSU). Dal 2022 cura per il TSU Il filo di Arianna. Mappe e coordinate per la stagione, un ciclo di incontri di approfondimento su spettacoli della stagione. Bee Riot, la sua ultima regia, ha debuttato nell’edizione del 2022 del Campania Teatro Festival. Nel 2023 debuttano tre lavori con sua drammaturgia: Urania al Campania Teatro Festival, La Ferocia, dall’omonimo romanzo di Nicola Lagioia con regia di VicoQuartoMazzini, e Il grande vuoto per la regia di Fabiana Iacozzilli (questi ultimi due entrambi al Romaeuropa Festival). Nel 2023 è dramaturg per La locandiera, regia Antonio Latella per il Teatro Stabile dell’Umbria.